Bambini e utilizzo precoce dello smartphone

A cura di Claudia Benazzi – Psicologa

Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad un significativo aumento dell’utilizzo delle app e dei dispositivi tecnologici da parte dei bambini di età inferiore a 5 anni.

Da una delle ultime ricerche sull’utilizzo dei media device da parte dei bambini in età prescolare emerge un dato abbastanza sconcertante ma assolutamente rappresentativo della società in cui viviamo, pervasa da strumenti digitali e di interazione che catturano l’attenzione dei più piccoli: circa il 58,4% dei bambini di un’età compresa fra i sei ed i dieci anni possiede un proprio cellulare.

Sono dati gravissimi, come si fa a lasciare uno smartphone nelle mani di un ragazzino di otto anni? Tutto il suo universo rischia di spegnersi”. “Pochi giorni fa ero in una trattoria, c’erano alcune famiglie con i figli, un bel gruppo di bambini e ragazzi seduti tutti insieme in un tavolo. Nessuno di quei giovani parlava, ognuno era perso nello schermo del proprio cellulare. Era una scena triste”.

Secondo Ammaniti, l’età più corretta per l’inizio dell’utilizzo di un cellulare è rappresentata dall’adolescenza, momento in cui si comincia ad uscire da soli e nasce l’esigenza di rimanere in contatto con la famiglia. Prima di questo momento, i rischi di concedere un utilizzo troppo precoce del cellulare al proprio figlio sono molteplici, e lo stesso Ammaniti si chiede quale sia il motivo per cui un genitore decida di operare una scelta cosi pericolosa, perché il rischio è che con quello strumento in mano un bambino non guardi più il mondo che lo circonda. Nell’età cosiddetta della latenza in cui tutto dovrebbe essere una scoperta. Entrando invece in una sorta di silenzio, di isolamento. Rischiamo di avere una generazione che non saprà più cosa è un animale, una corsa nei prati, un’amicizia reale, senza più gli stimoli della vita vera

Secondo lo psicologo, l’infanzia dovrebbe essere stupore ed esperienza, reale, e non virtuale, attraverso uno schermo.

Uno studio trasversale condotto su 350 bambini dai 6 mesi ai 4 anni sulle abitudini in ambito tecnologico mostra simili risultati: quasi tutti (96,6 %) utilizzano media device (DM); molti di loro (92%) iniziano ad usarli nel primo anno di vita e all’età di due anni li utilizzano giornalmente (Kabali et All, 2015).

Numerosi studi hanno dimostrato gli effetti dannosi di una precoce e prolungata esposizione alla tecnologia digitale, che coinvolgono lo sviluppo neuro-cognitivo, l’apprendimento, il benessere, la vista, l’udito e le funzioni metaboliche e cardiocircolatorie. Sempre più spesso, inoltre, capita che gli strumenti tecnologici, in particolare tablet e cellulari, vengano utilizzati dai genitori per distrarre o intrattenere i bambini, con il risultato di un’interferenza nella relazione diretta fra bambino e genitore, nonché un impatto non indifferente sul suo sviluppo cognitivo, linguistico ed emotivo. Lo stesso utilizzo dei media device da parte dei genitori causa conseguenze sullo sviluppo emotivo del bambino e sulla relazione con il genitore. In Italia circa il 20% dei bambini utilizza lo smartphone entro il primo anno di vita e più dell’80% dei bambini fra i 3 ed i 5 anni è in grado di utilizzare il cellulare dei genitori.

Apprendimento

L’utilizzo delle tecnologie digitali in età prescolare può avere conseguenze molto negative sul bambino ma, allo stesso tempo, in presenza di determinati requisiti e condizioni, può invece rafforzare alcune conoscenze apprese a scuola. Il bambino in età prescolare ha la necessità di apprendere attraverso l’esperienza diretta e reale con gli oggetti e l’utilizzo di strumenti digitali impedisce questo contatto diretto con l’ambiente, eliminando l’interazione, fondamentale per l’apprendimento; inoltre, alcune informazioni recepite tramite utilizzo dei video, per poter essere acquisite totalmente dal bambino necessitano dell’intervento e della mediazione da parte del genitore, che intervenga integrando con informazioni aggiuntive ed esplicative i contenuti dei video.

Le numerose applicazioni esistenti, se sviluppate in maniera corretta, potrebbero davvero contribuire alla trasmissione di contenuti educativi, rinforzando le informazioni ricevute a scuola, purché vengano sviluppate prevedendo sistemi di interazione duale, che coinvolgano quindi anche il genitore.

Da un lato, la tecnologia digitale per i bambini piccoli è fortemente promossa (in particolare dall’industria) sulla base di risultati promettenti di studi che hanno mostrato capacità di apprendimento avanzate, inclusione, maggiore coinvolgimento nell’ambito STEM (vale a dire, scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), per maggiore produttività e competenza nell’interazione sociale, grazie a un uso attivo di dispositivi intelligenti, in collaborazione con caregiver ed educatori…..D’altra parte, le agenzie di sanità pubblica supportano un uso minimo della tecnologia digitale da parte dei bambini di età inferiore ai cinque anni, a causa delle preoccupazioni sugli effetti negativi relativi al benessere fisico, cognitivo ed emotivo, che alla fine portano a un danno generale nello sviluppo dei giovani (Cerniglia, L., & Cimino, S. (2020)).

Sviluppo, benessere, sonno, vista e udito

Lo sviluppo cognitivo del bambino è notevolmente influenzato dall’esposizione ai dispositivi individuali poiché, oltre a venir ridotta l’interazione con il genitore, sono stati accertati effetti negativi sullo sviluppo dell’attenzione e delle capacità matematiche. L’utilizzo degli strumenti tecnologici durante la prima infanzia per una durata superiore alle 2 ore al giorno causa l’insorgenza di squilibri psicologici e sociali e lo sviluppo di problemi comportamentali che possono sfociare, in età più adulta, in veri e propri sintomi depressivi. Anche il sonno viene influenzato dall’utilizzo dei dispositivi multimediali, sia a causa della stimolazione psicofisica cui il bambino è soggetto da parte dei contenuti, sia per le conseguenze dell’esposizione alla luce chiara in orario serale, che influisce sulla regolazione del ritmo circadiano, causando difficoltà di addormentamento. L’utilizzo continuativo di smartphone da parte dei più piccoli, causando un’evaporazione molto veloce del film lacrimale, può comportare secchezza oculare e l’utilizzo di schermi ravvicinati provoca fatica oculare, abbagliamento ed irritazione. nfine, parlando di udito, l’essere immersi continuativamente nei suoni ed avere i timpani continuativamente esposti provoca conseguenze a livello di socializzazione, comunicazione ed interazione con il gruppo dei pari, ma anche difficoltà e ritardi nello sviluppo del linguaggio.

In conclusione, poiché l’utilizzo da parte dei bambini in età prescolare degli strumenti tecnologici può causare importanti conseguenze sia sul piano dello sviluppo delle relazioni sociali e dell’interazione con i genitori, sia dal punto di vista dello sviluppo linguistico e cognitivo, il loro utilizzo andrebbe drasticamente ridotto e limitato a brevissimi periodi di tempo, sempre sotto la supervisione attenta del genitore, in modo da essere utilizzati correttamente, e da fungere da elementi di supporto sociale ed intrattenimento, ma anche come fonti di materiale educativo, se ben utilizzate. Con una posizione equilibrata, l’American Academy of Pediatrics ha suggerito che la chat video e i contenuti di qualità sono consentiti per i bambini (di età compresa tra 0 e 5 anni) in presenza di un caregiver (Cerniglia, L., & Cimino, S. (2020))

Occorre sicuramente una maggior sensibilizzazione dei genitori da parte dei pediatri circa le conseguenze di un’eccessiva esposizione agli strumenti digitali durante l’infanzia ed un aiuto per fare in modo che i genitori riescano ad affrontare in modo più costruttivo le frustrazioni e le difficoltà cui si va spesso incontro nella relazione genitore-bambino durante l’infanzia.

Bibliografia
  • Bozzola, E., Spina, G., Ruggiero, M., Memo, L., Agostiniani, R., Bozzola, M., … & Villani, A. Bambini in età prescolare e Media Device: le raccomandazioni della Società Italiana di Pediatria. https://link.springer.com/epdf/10.1186/s13052-018-0508-7
  • Cerniglia, L., & Cimino, S. (2020). A reflection on controversial literature on screen time and educational apps use in 0–5 years old children. International Journal of Environmental Research and Public Health, 17(13), 4641. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32605168/
  • Kabali HK, Irigoyen MM, Nunez-Davis R, Budacki JG, Mohanty SH, Leister KP, et al. Exposure and Use of Mobile Media Devices by Young Children. Pediatrics 2015;136:1044-1053 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26527548/
Articolo originale pubblicato il 10 Febbraio 2023 - https://www.centropsicologia.it/bambini_e_utilizzo_precoce_dello_smartphone/
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