Se chiedessimo ad un ingegnere di scrivere un’equazione atta a spiegare l’andamento del rapporto di una coppia di persone, un indice naturale che sceglierebbe per esplicitare la sua ‘equazione’ sarebbe la quantità di bene che ciascuno prova nei confronti dell’altro.
In effetti si tratta di un indicatore che ben rispecchia quanto la coppia stia bene o stia male e quanto il rapporto di coppia sia bilanciato tra i due soggetti.
Il concetto di “quantità del voler bene che una persona nei confronti dell’altro della coppia” è una cosa che sottintende tutti quegli aspetti legati al preoccuparsi per l’altro :
- il cercare che il proprio partner sia soddisfatto della propria vita,
- che raggiunga i propri obiettivi,
- che possa seguire le proprie ambizioni,
- che si senta protetto, sicuro, compreso …
Se questo coefficiente, questo valore di volersi bene è altissimo da entrambe le parti sicuramente avremo una coppia in uno stato ideale ove il rapporto funziona benissimo e rende soddisfacente la vita di entrambi.
È chiaro che non è sempre così, il luogo comune che ci dice che ci sono alti e bassi in ogni coppia è reale. Effettivamente vi è una ciclicità nei rapporti di coppia, con periodi e dinamiche distinte e dimostrate. Il professor Sergio Rinaldi, professore emerito del Politecnico Milano, nei suoi diversi studi, ha ipotizzato modelli per poter al meglio mappare e spiegare specifiche dinamiche dei rapporti di coppia, anche in funzione del contesto familiare in cui i soggetti della coppia sono cresciuti.
Senza andare a scomodare questi articolati costrutti, è bene cercare di individuare che cosa altera il bene che noi proviamo verso il nostro partner.
Un fattore noto è che il bene è qualcosa che se non continuamente alimentato tende a scemare, un elemento che possiamo identificare come un coefficiente di “oblio”.
Di fatto se non do retta al mio partner e non gli dimostro continuamente il mio bene ecco che pian piano questo oblio fa sì che il bene che reciprocamente prova diminuisca.
Complementarmente all’oblio sappiamo che il bene provato cresce in forma direttamente proporzionale a quanto bene si percepisce; se io ascolto i bisogni del mio partner, se sono presente nei momenti di difficoltà ,se io mi dimostro sinceramente pronto a cercare di migliorare la vita altrui, evidentemente ho come riscontro un accrescere del bene che l’altro mi vuole. Chiamiamolo pure fattore “de ut des”.
Esiste anche una parte istintuale, una parte che ci sta dentro, una parte difficilmente controllabile che è più legata al nostro pensiero animale e recondito che è l’attrazione che noi proviamo verso il nostro partner, per il suo aspetto fisico, per quello che è, per il ‘magnetismo’ che ci trasmette.
Fortunatamente questo elemento tende a scemare di importanza con il passare degli anni, e in particolare per gli uomini, l’arrivo di un po’ di pancetta e di capelli bianchi, non vanno ad incidere troppo in questa nostra equazione. Com’è noto, questo elemento è importantissimo invece all’inizio del rapporto ed in giovane età.
Ci sono altri elementi che determinano la quantità di bene che si prova l’uno verso l’altro e sono legati ai traumi del passato ovvero ci sono degli elementi nel passato di ogni coppia che rimangono e sostanzialmente appesantiscono questo coefficiente, questa funzione del bene. Il passato può essere pesante!
Siamo esseri umani e purtroppo sbagliamo, inoltre la coppia non è un universo a sé stante ma ci sono degli elementi che vanno influenzare la coppia che ne stanno al di fuori, che possono creare elementi che poi ci si trascina.
Potrebbe trattarsi di un terzo che è in qualche modo lusinga o tenta il nostro partner, oppure la presenza di genitori ingombranti, magari si tratta delle difficoltà dei figli …
In ogni caso parliamo di quegli accadimenti che possono andare pian piano a deteriorare il rapporto rimanendo come delle zavorre, che pesano sulla coppia e che quindi tendono ad abbattere questo livello di bene che ognuno prova nei confronti dell’altro e che è l’indice principale della serenità e della forza di una coppia.
Quando sono presenti questi elementi negativi cosa si può fare?
Per migliorare il proprio rapporto di coppia vista questa equazione magica bisogna sicuramente incrementare gli elementi che fanno crescere questo “volersi bene” e quindi il primo suggerimento è continuamente a cercare di dimostrare, senza paura, senza orgoglio e senza rancore quanto bene si prova nei confronti dell’altra persona.
Ciò è ideale perché inevitabilmente se ne ha un ritorno, se è vero il sentimento che proviamo. Per cui non nascondiamoci!
Il secondo è di limitare l’oblio e quindi essere presenti, altrimenti si corre il rischio che entri qualcuno/qualcos’altro nel rapporto di coppia che faccia sentire la sua presenza più di quella che facciamo sentire noi.
Sull’attrazione fisica, ovvero sulla parte istintuale, cercare di mantenere una mens sana in un corpore sano non può che renderci più attraenti, anche in virtù della crescita della nostra autostima e della nostra sicurezza nei confronti della persona con cui stiamo insieme.
Resta una cosa complicata proprio quella legata alle esperienze passate, alle zavorre che ci ritroviamo addosso nel nostro rapporto di coppia.
Talvolta non è possibile smontare o calmierare questi elementi, perché non dipendono da noi e soprattutto nel tempo hanno subito una trasformazione, sono stati reinterpretati e si sono trasformati in elementi diversi dall’esperienza reale.
Riuscire ad ammettere dov’è che noi abbiamo sbagliato, trovare ed esplicitare insieme ciò che pesa sul volersi bene può essere di aiuto. Bisogna riuscire a capirla, a identificarla e a interpretarla come un errore del passato per cercare pian piano di eliminarla o quanto meno alleggerirla, in modo tale che il nostro rapporto di coppia possa continuare ad alimentarsi del volersi bene reciproco che ci si dimostra è che ci si vuole dimostrare ogni giorno.
Non tutte le coppie sono destinate a stare insieme ma la consapevolezza di avere una ricetta da usare è fondamentale per poter avere un rapporto di coppia il più sereno possibile, gli alti e bassi ci saranno comunque in quanto ciò è parte dei sistemi e delle equazioni dinamiche, ma riuscire ad alleggerire i macigni che ci si porta addosso consente di gustarsi appieno i momenti in cui il reciproco amore e volersi bene esplode con leggerezza e si mostra; consentendoci di stare insieme con la persona che più amiamo e a cui più vogliamo bene senza mai dimenticare di dimostrarglielo tutte le volte che possiamo, senza ipocrisia, senza finzione, dandoci la forza di affrontare i ‘pericoli’ che stanno attorno a noi.