Nella riforma PA ci sono le basi per arrivare ad un sistema condiviso e unificato per l’erogazione di servizi digitali alla cittadinanza. I motivi che hanno portato verso questa direzione sono molteplici, e si nascondono anche dietro ai ‘tentativi’ non proprio riusciti del passato.
Spiccano tra questi ‘esercizi’ dai nomi esotici la CEC-PAC ( ovvero la famosa PEC dei cittadini, progetto ritirato definitivamente quest’anno ), la CIE ( la cui adozione è stata annualmente rimandata di anno in anno nei vari decreti mille-proproghe dal 2005 in poi fino alla sua condanna con il DDU ) e progetti di servizi alla cittadinanza in forma condivisa e unificata; ovvero i vari ‘People’ e similari, che non sempre hanno ottenuto il successo di pubblico atteso o che non hanno saputo rispondere tempestivamente alle evoluzioni normative (dal 2008 #ICI-#IMU-#TARI-#TASI-#AdessoLeTogliamo-#PoiLeRimettiamo … ), e soprattutto tecnologiche… abbiamo il 73% di penetrazione dei dispositivi mobile nel 2014 (di cui 40% Smartphone)
Il risultato : Una pesante eredità di 100.000 di siti di servizi pubblici on line completamente differenti con modalità di login distinte, non user friendly, non compatibili con il mobile, e che danno una identità di paese molto frammentata.
E quindi l’obiettivo : partendo dallo SPID si vuole avere un unico punto di accesso per tutti i servizi PA, sia quelli esistenti e sia quelli di nuova generazione, soluzione che sarà in linea con l’avvento del DDU che accompagnerà lo SPID come strumento per l’identificazione del cittadino.
Da tutto ciò nascono i :
4 PILASTRI FONDAMENTALI DELL’ S.O. DELLA PA
– Identità Digitale (SPID)
– Anagrafe Unificata Digitale (ANPR)
– Sistema di notifiche centralizzato per il cittadino (sistema con cui il cittadino viene avvertito degli eventi e dei momenti in cui lo stesso deve interagire con la pubblica amministrazione)
– Sistema dei Pagamenti
lasciando tutto il resto al mercato. Di ciò troviamo conferma anche nella slide ad effetto ( ! )
consapevoli che spesso proprio grazie alle partecipate, gli Enti Pubblici hanno erogato e garantito i servizi digitali alla cittadinanza, che hanno fatto scuola per arrivare alle conclusioni ed alle direzioni di oggi. Io ritengo che per sopravvivere ed essere efficienti, le partecipate con mandato informatico/tecnologico debbano sempre più allontanarsi dal ruolo di essere direttamente i produttori di soluzioni per i loro enti, per accostarsi sempre più a quello di trovare le migliori soluzioni sul mercato ed essere i facilitatori dell’adozione negli enti delle medesime.
In generale, favorendo un “Buy” delle PA ben fatto, a dispetto di un “Make” che nonostante la nobile idea di riuso ( ovvero la possibilità per una pubblica amministrazione di riutilizzare gratuitamente programmi informatici, o parti di essi, sviluppati per conto e a spese di un’altra amministrazione, adattandoli alle proprie esigenze ) non ha portato alle economie e soprattutto, alle qualità sperate. ( Chiaramente la considerazione nonvale per tutti i progetti a riuso, è evidente che vi siano state eccellenze … )
Tornando al main theme del post, ecco quindi la creazione di quello che vuole essere un framework unificato e non solo un portale; un luogo unico dove risiederanno le applicazioni, in primis l’anagrafe, il sistema di notifiche (sia PUSH che Email), il sistema dei pagamenti e del dovuto del cittadino. Un luogo in cui, le applicazioni andranno scritte con delle linee guida ( che si stanno progettando proprio in questi giorni, e che usciranno nei prossimi mesi ); per ottenere così di avere tutti i servizi in una sola pagina e per avere dei servizi che siano il più possibile congruenti tra loro. Punti di Forza : Accessibilità, Esperienza Utente appagante e Orientato e progettato per il Mobile.
CHI FA COSA ?
Il sistema paese è un ecosistema complesso ed eterogeneo, e quindi ciò che cercherà di fare il governo sarà di confluire gli sforzi di tutti gli attori di questo ecosistema verso una direzione comune, con backend as a services definiti ed efficienti, riportati alla tecnologie attuali. I ruoli :
1 – Identity Provider forniscono e assicurano l’identità 2 – I Service Provider (gli enti / aziende ) che metteranno a disposizione i servizi appoggiando la login degli stessi su SPID
3 – Gli Application Provider saranno coloro, che creeranno i servizi (nello stile responsive / single page application ) sfruttando le API ed i dati a disposizione
4 – I Developer http://developer.italia.it e
5 – Designer http://designer.italia.it
che faranno il loro mestiere, ma in modo condiviso tramite community …
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“Who doesn’t work doesn’t eat”
Uzbek, Tashkent, 1920 (Mardjani)
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Concludendo un luogo di condivisione semplice ed unico per chi vuole innovare l’Italia.
( recuperando anche il famoso dominio http://italia.ite dando ad esso un ruolo nuovo e centrale )
COME FARLE ?
Partendo dal Piano di Crescita Digitale (PdCD), è già ben abbozzato il compito di Agid, ovvero fare un master plan di tutto quanto descritto prima, quindi scomporre il piano di crescita in progetti/azioni/tempi, efficentando gli sforzi e rendendoli di facile esecuzione.
Il PdCD, individua 3 ambiti :
1 – I progetti di accelerazione (Italia Login è fra questi perché vuole essere il catalizzatore di tutte le attività che si vanno a collocare)
2 – I progetti infrastrutturali,
a) il primo tra questi è SPID, perché se abbiamo un’identità unica utilizzabili nei siti della
PA e non, abbiamo fatto un primo passo verso la semplificazione.
b) poi abbiamo l’SPC
c) razionalizzazione data center e cloud
d) security
3 – Piattaforme abilitanti, che sono quelle che danno il contenuto ovvero che portano Italia Login alla sua completezza. Quindi sopra i punti citati alla sezione 2) si vanno a costruire i contenuti.
Si evince che esista una sessione relativa ai contenuti per le varie filiere : es. Sanità Digitale, ma anche alcuni altri che sono ormai in fase di attuazione come il nodo dei pagamenti che è stato citato prima. Chiaramente Agid sta operando in parallelo (a macchia di leopardo) e non serialmente altrimenti per il 2020 non si avrebbe nulla, ma con una logica di coerenza.
Le Priorità : 1°SPID e 2°Pagamenti – Che saranno il primo pezzo di Italia Login
Il 3° è il look&feel di Italia.Login ovvero la sua brandizzazione, il senso di unitarietà, una usabilità coerente tra i vari servizi della PA, perché in Italia l’utilizzo dei servizi della PA è molto basso, e forse non solo per la poca propensione dei cittadini della PA, ma anche a causa del fatto che i servizi sono il porting in digitale di procedure vetuste ed obsolete, e che diventano nel mondo dei bytes ancora più complesse ed inutilizzabili. Quindi il 3° filone attuale è la stesura di linee guida di accesso e semplificazione dei servizi alla cittadinanza.
A CHE PUNTO SIAMO ?
SPID
– Completamento regole tecniche per la selezione degli identity provider (che saranno società private che sulle regole di Agid garantiranno il servizio di IP) – Con il garante della privacy si è stato in corsa per pubblicarle entro l’estate – FATTO
– A quel punto con l’arrivo delle domande degli IP, ci sarà una selezione da parte di Agid così da avere un elenco di IP con il quale iniziare a lavorare
– Parallelamente sulle bozze di regole tecniche sono iniziate le sperimentazioni in quanto abbiamo sperimentatori sia nell’ambito degli IP che dei fornitori di servizi che stanno andando bene
– Quindi terminata la fase burocratica e di selezione degli IP, le PA sperimentatrici avranno già dei servizi pronti all’uso via SPID
PAGAMENTI
– Il Nodo pagamenti già funziona, ci sono 230 su 20000 PA che lo utilizzano, è un hub di backend su cui Agid punta molto. (rif. http://www.agid.gov.it/tags/nodo-pagamenti) è qualcosa su cui si vuole spingere tantissimo ‘entro l’anno’ per creare massa critica
Avere a quel punto Identità e Pagamenti attivi, significherà avere uno zoccolo duro su cui far entrare servizi veri. Ma ci vogliono sinergie, come chiedere ad una PA di smontare tutti i suoi servizi per farli andare verso SPID e Nodo Pagamenti, se non ha già un sistema a layer ed unificato; significa mettere in gioco un grosso sforzo, anche organizzativo.
Look&Feel
– L’obiettivo non è portare tutto su Italia Login e togliere la visibilità agli enti locali, però vanno date regole minime di progettazione e definizione dei siti, in modo che almeno 2 dei fondamentali requirements siano rispettati : Accessibilità (esiste la legge), Siti Responsive per la Funzionalità in Mobile
PROSPETTIVE
Prendiamo come esempio la fatturazione elettronica; essendo un obbligo normativo, tutti si sono adeguati, si è creato un grosso spazio di mercato; la Fattura PA ha fatto comprendere che non sono più sostenibili, soluzioni informatiche vetuste e raffazzonate, ma ci troviamo ormai su un terreno che si apre verso soluzioni integrate, rivisitazione dei sistemi contabili, ove Agid e nessuna altra istituzione possono arrivare, ma ove invece, è il mercato che può e deve saper rispondere. In modo analogo, si aprono opportunità di mercato con l’integrazione del sistema di pagamenti e con la creazione di servizi a valore aggiunto implementando SPID, o con la grande sfida del documento digitale, tutte occasioni che possono essere sfruttate da coloro che sono pronti a cogliere queste opportunità, e da chi ha capito che la crescita del nostro paese non può prescindere dal processo di Innovazione della Pubblica Amministrazione.